“Io ci sarò ancora come un punto irriducibile di contestazione e di alternativa” A. Moro
Ancora oggi, a distanza di 40 anni dalla sua morte, Aldo Moro vive la sua evidente contemporaneità. Egli resta un uomo da onorare per l’attualità delle sue idee, come della sua politica e della sua straordinaria capacità di confrontarsi con gli altri. Fu figlio del mezzogiorno, “una zona alla quale non volle offrire sviluppo in nome dell`esercizio pragmatico del potere, ma legittimità di partecipazione paritaria alla storia del paese per disporre di un sud protagonista di se stesso.”, come lo ricorda in un suo scritto Giacinto Urso. Il suo legame con la nostra terra di Puglia, che gli dette i natali, e con la città di Taranto, dove svolse da studente i suoi studi presso il liceo “Archita” e visse i suoi anni adolescenziali, è ben noto a tutti coloro che seguirono i suoi interventi a favore delle regioni del sud. Un meridionalismo nel quale affondavano le sue radici, così come il secolare albero dell’ulivo, simbolo della nostra terra agricola, fertile, rigogliosa, ma spesso ferita, sfruttata e volutamente poco valorizzata. Le stesse radici che suscitarono in noi della “Bottega delle idee” la voglia di realizzare nel settembre del 2008 la prima delle nostre iniziative denominata “Taranto – Il riscatto della memoria”. Un progetto, attraverso cui, andare alla riscoperta di quei particolari e significativi eventi che la città visse nel secondo cinquantennio del secolo scorso, determinanti per la vita sociale, politica, economica del nostro territorio, passati, a volte intensamente, altre quasi con disinteresse, da una comunità che sarebbe potuta diventare la capitale dello sviluppo del mezzogiorno e che oggi, al contrario, vive anni difficili e di dissesto sociale profondo. All’inizio della nostra attività associativa, decidemmo di partire attraverso un riconoscimento, un tributo, un omaggio a chi, protagonista politico indiscusso di quegli anni fu determinante nella vita politica e democratica della Repubblica. Da uomo di cultura, da studioso dell`ordinamento dello Stato, da cattolico sensibile al progresso sociale e deciso ad affermare la centralità dell`uomo rispetto alla società modernamente organizzata, Aldo Moro si mosse sempre con prudenza e tolleranza: perché era convinto che anche le innovazioni più ardite, alle quali certo non si sottraeva, richiedano equilibrio, saggezza, rispetto per tutte le posizioni presenti in una comunità. Al convegno, organizzato nel salone di rappresentanza della Provincia di Taranto, dall’Associazione di promozione socio-culturale “La Bottega delle Idee”, dal titolo Aldo Moro: il riscatto della memoria, presero parte l’on. Mino Martinazzoli, la dott.ssa Agnese Moro, figlia del grande statista, e il dott. Nicola Rana, grande amico e consigliere di Moro. La serata, patrocinata dalla RAI, dalla Presidenza della Regione Puglia, dalla Provincia e dal Comune di Taranto, coordinata da Luigi Calabrese, fu presentata da Salvatore Catapano, giornalista RAI. Furono proiettati video originali della RAI Teche e venne anche prodotta la nostra prima pubblicazione dal titolo “Aldo Moro a Taranto – La città non dimentica”, curata da Roberto Cofano per le edizioni Archita, ricca di fotografie legate ai vari momenti della presenza dello statista nella nostra città e nel retro copertina la riproduzione dell’opera che lo scultore Aldo Pupino realizzò nel 1980, dedicata allo statista e donata al liceo “Archita”.
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